Se chiedi al vento di restare

Sono sincera, con molta probabilità non avrei mai letto questo libro se non fosse finito in staffetta e sarebbe stato un peccato!

Se chiedi al vento di restare di Paola Ceredda è una favola d’altri tempi, che racconta un’Italia lontana (ma non troppo) con dei personaggi ben caratterizzati e ricchi di personalità. Per certi versi mi ha un po’ ricordato Accabadora, forse per quel mix di realismo e superstizioni di cui entrambi i libri sono ricchi.

Agata è una protagonista fantastica, di quelle che piacciono a me. Dura, caparbia, fedele a se stessa fino in fondo, profondamente sola, ma anche profondamente forte e aperta alla vita. Giovanissima è già certa che la sua vita sarà scandita da rituali sempre identici. Questo finché non vede il circo, finché per la prima volta sente la vita scorrerle nelle vene per colpa di uno zingaro dal cuore enorme: Dumitru.

Lo zingaro è un uomo fantastico, quello che ognuna di noi vorrebbe per amico. Leale, forte, buono. Il rapporto che nasce tra i due innesca mille chiacchiere e pettegolezzi. Agata vive su una piccola isola e attirare i cattivi pensieri della gente è questione di un attimo, anche se si custodisce la ricetta della buona e preziosa salsa Agata, per cui tutti fanno la fila.

A fare da sfondo, un’isola senza nome che è più viva che mai, che permea la storia di colori, odori, sapori. Di isolani le cui chiacchiere si insinuano tra le pagine del libro. Di modernità che cerca di stravolgere la natura del luogo in nome di un assurdo profitto.

Lo stile è pulito, schietto, senza fronzoli o digressioni oltre quelle strettamente necessarie. Si legge in pochissimo tempo e mi ha lasciato addosso una parte dello spirito combattivo di Agata e della dolcezza di Dumitru. Bello!

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